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FRANCESCO PASQUALI (sul forum SCLS belarakosi)

Megadirettore intergalattico (francesco@sclsmagazine.it)

Ho incontrato Zagor a 8 anni, il primo albo che ho avuto in mano è stato SENZA TREGUA, del maggio 1978. Poi la febbre è salita, sì probabilmente era “Febbre gialla” e ancora non ho trovato l’antidoto.
Cosa mi colpì dello Spirito con la Scure? Credo quella sua arma così particolare ma anche la pistola girata al contrario e l’aquila sul petto. Amore a prima vista.
Lo ammetto, un paio di brevi periodi di remissione dei sintomi li ho avuti anch’io, non ho comprato Zagor in edicola per un po’, ma subito la temperatura è risalita: a quel punto ero inguaribile!
Uno di questi periodi risale agli anni di università, mi ero iscritto a farmacia, forse per cercare di risolvere il mio stato di appassionato cronico. Ora sono “l’uomo della medicina” di un paese in Abruzzo e al contrario sto contagiando/appestando tutta la comunità locale con le mie esternazioni fumettistico-zagoriane.
Di episodi nella mia ormai quarantennale carriera di zagoriano ce ne sarebbero tanti da raccontare e qualcuno l’ho anche descritto nelle nostre pubblicazioni ma qui mi sembra giusto ringraziare Guido Nolitta e Gallieno Ferri per l’opportunità che hanno dato a me di diventare una sorta di “editore amatoriale”. Tutte le belle cose che abbiamo realizzato con SCLS Magazine naturalmente non ci sarebbero state senza di loro e io non avrei (noi non avremmo) mai intrapreso questo percorso. Il sito che state consultando è un ulteriore tassello di questo viaggio.
Visto che ci sono ringrazio anche il mio maestro di scuola elementare che un giorno dell’ormai lontana fine anni ’70 invitò tutti gli alunni a portare in classe qualche lettura da scambiare con i compagni. Non ricordo cosa portai io ma potete immaginare cosa portò uno dei miei amici, era ZAGOR!
Ora scusatemi ma devo andare perché mi sta salendo la febbre.
Oh! Se trovate l’antidoto buttatelo, io non lo voglio!

STEFANO BIDETTI (sul forum SCLS Ken Parker)

Cacciatore di strafalcioni (stefano@sclsmagazine.it)

Sono del 1960, nato qualche mese prima di Zagor, vivo a Roma. Ho scoperto lo Spirito con la Scure quando avevo 10 anni, sdraiato nella stanza di un amico di vacanze estive di cui potevo saccheggiare la riserva di fumetti. Storie come I sei della “Blue Star” o la ristampa di La legge rossa mi hanno catturato e da quegli albi non ho più mollato Zagor, nonostante la fatica di racimolare le 200 lire per comprare ogni mese il nuovo albo e di recuperare i tesori precedenti! Dal 2008 ho capito che c’erano anche altri pazzi che, come me, volevano condividere la propria passione, scoprendo l’esistenza dello Zagor Club di Giuseppe Pollicelli e poi dei newsgroup e dei forum. Leggendo SCLS Magazine ho capito che la mia folle passione, insieme al piacere di scrivere, potevano trovare uno sfogo! Così ho partecipato al volume Zagortenayde e poi ho cominciato a proporre articoli, argomenti, interviste al povero nuovo direttore, Francesco Pasquali, che alla fine ha deciso di sopportarmi e siamo diventati amici, mettendo in comune le nostre follie. Ora insieme torturiamo Maurizio Longobardi affinché traduca in pagine stampate le nostre elucubrazioni. Sono un appassionato collezionista di fumetti e di tavole originali. Il mio sogno è… entrare in un fumetto e non uscirne più!

MAURIZIO LONGOBARDI (sul forum SCLS darkspirit)

Imbrattatore grafico di monitor (maurizio@sclsmagazine.it)

A volte faccio l’indiano! E’ l’unico modo che conosco per sottrarmi alle angherie a cui mi sottopongono i due figuri sopra la mia testa in questa pagina. In ogni caso, da sempre ho subìto il fascino del popolo rosso; sarà per quelle belle penne che ornavano le loro teste, sarà per quei cavalli pezzati (perché i cavalli degli indiani dovevano essere rigorosamente pezzati!!!) Adoravo disegnare indiani da bambino, poi però sono cresciuto e ho imparato tante cose sugli indiani. Le mie fonti di erudizione sull’argomento sono state, in massima parte, tutte le serie a fumetti delle edizioni Bonelli con le quali sono venuto su agile e forte. Strano è tuttavia che, da quando ho convertito l’adolescenziale passione per il disegno nel lavoro di grafico che indegnamente esercito, ho un po’ emarginato dal mio quotidiano la passione per i calumet e i tomahawk. Tuttavia, il mio mestiere di imbratta-monitor non ha alienato lo spirito che da qualche parte deve pur albergare in me e che mi sorprende a volte ad immaginarmi ad intagliare totem e decorarli con vivacissimi colori, o magari a cavalcare a pelo le sconfinate distese della prateria e di sera, dopo una conviviale mangiata a base di bistecche di bisonte, indugiare nel tepore del tepee, alle dolci lusinghe di una bella squaw. Augh!!!