Home

Il magazine

Pubblicazioni extra

Autori copertine

L'Associazione

Chi siamo


< indietro

Il n. 21 (Marzo 2020): Fabrizio Russo

Negli ultimi tempi tante nuove matite si stanno affacciando su Zagor, arricchendo il panorama non soltanto di volti e interpretazioni diverse, ma anche di vere e proprie caratteristiche stilistiche personali, che sicuramente, al di là degli "ortodossi ferriani" a tutti i costi, aumentano il patrimonio artistico di cui, sulle diverse pubblicazioni dello Spirito con la Scure, possiamo usufruire.

Fabrizio Russo, nato a Milano nel 1970, dopo aver frequentato il liceo artistico, ha affinato le sue doti di illustratore presso la Scuola Superiore d'Arte del Castello Sforzesco. Nel 1991, coadiuvato dalle lezioni di Enea Riboldi, acquista notevoli miglioramenti nell'utilizzo delle tecniche del fumetto, fino ad arrivare, nel 1994, a proporsi alla Bonelli, esordendo sulle pagine di Zona X. Per questa testata realizza graficamente il personaggio di Robinson Hart, ideato da Mignacco, e ne disegna sette episodi, fino alla chiusura della serie. Dopo aver lavorato su Martin Mystère è entrato a far parte dei disegnatori di Dampyr, testata per la quale ha ormai realizzato numerose storie. Nel 2015 viene coinvolto finalmente su Zagor, per il quale realizza una storia in ambiente cittadino dal titolo Lo studio in nero (meglio nota come Il mostro di Philadelphia). Uno Speciale (Il libro delle ombre) e un'altra storia sul mensile (Le radici dell'odio) sono le sue prove zagoriane fino ad ora. L'autore milanese ci è sembrato il soggetto giusto cui chiedere una reinterpretazione di una storia densa di mistero come quella che, all'interno della rivista, fa da spunto per la rubrica che si occupa di mettere Zagor, e Nolitta, a confronto con alcune grandi pellicole del passato. Il suo tratto classico ma al tempo stesso estremamente personale, fatto di sfondi ricostruiti al pennino e un sapiente utilizzo delle ombre, garantisce alle sue tavole una piacevole luminosità, soprattutto quando, liberatosi saltuariamente dalle cupe atmosfere del cacciatore di vampiri, può esprimersi sulla sua interpretazione di spazi aperti e natura. E sembra nelle sue corde anche l'ambientazione western!